La carne di selvaggina come quella degli animali macellati, è un alimento facilmente deperibile e le peculiari condizioni che caratterizzano il contesto venatorio possono ulteriormente condizionare le qualità organolettiche ed igieniche di tale alimento. Ai fini della tutela del consumatore occorre individuare le possibili fonti di rischio presenti in questo settore, per intervenire con adeguate misure preventive, il rispetto e l’adempimento delle quali è in questo caso in buona parte devoluto ai cacciatori. Inesperienza e disorganizzazione determinano una diminuzione della qualità igienica del prodotto, con conseguenti rischi per la salute del consumatore. Altre conseguenze riguardano poi anche la qualità organolettica e la conservabilità del prodotto. Un migliore utilizzo di questa risorsa potrebbe meglio rispondere ad una richiesta che nasce anche da un rinnovato interesse di una parte dei consumatori, sempre più disposti a guardare a questo prodotto come ad una valida alternativa. Questa tendenza potrebbe anche portare ad un ampliamento del mercato di questo prodotto e rientrare in un’ottica, sempre più auspicabile di riduzione delle quantità pro capite di carne consumata e aumento della qualità.
Una visione lungimirante è alla base di una equilibrata gestione e regolamentazione della caccia e dei prodotti derivanti. Come abbiamo visto dall’esperienza di area germanica ed austriaca la formazione continua deve essere fortemente incentivata. Il sistema austriaco si rifà e si basa su persone formate animate da grande motivazione e pone da tempo la responsabilità individuale del produttore primario. Questo sistema garantisce verifiche periodiche. Risulta talvolta ancora difficile assicurarsi che l’operato sia sempre perfettamente corretto e coerente con la legislazione e una sfida sempre attuale resta l’elaborazione di un più preciso schema valutativo in condizioni di campo.
Condizione indispensabile è la grande motivazione dei cacciatori e lo sviluppo della coscienza del produttore primario.
L’adeguamento alle normative che in un primo tempo possono sembrare di difficile interpretazione e attuazione nelle diverse realtà locali può essere interpretato anche come un opportunità per valorizzare un prodotto pregiato ed evitarne lo spreco o il deprezzamento in caso di sovrabbondanza.